Nel mondo dell’Extended Reality (XR), la catena del valore è articolata e in continua evoluzione. Hardware, software e servizi si intersecano per dare vita a esperienze immersive sempre più efficaci, personalizzate e accessibili.
Claudio Conti, ricercatore senior dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse, ha moderato un confronto tra esperti del settore per analizzare i principali risultati della ricerca e le applicazioni concrete già adottate da aziende e pubbliche amministrazioni.
Esperienze immersive: efficacia, coinvolgimento e inclusività
Christian Colonna, XR Experience lead di Accenture, ha spiegato come la misurazione del valore delle esperienze immersive cambi in base al target. In ambito aziendale (B2B), il focus è su collaborazione e formazione: ambienti virtuali per riunioni e sviluppo prodotto permettono una drastica riduzione di tempi e costi, mentre l’immersive learning aumenta di tre volte l’efficacia del training rispetto ai metodi tradizionali, grazie alla stimolazione della memoria muscolare.
Nel contesto consumer (B2C), il successo di un’esperienza è legato all’alto coinvolgimento e alla qualità dei contenuti. L’accessibilità cross-platform, anche tramite web, e l’inclusività per persone con disabilità rappresentano elementi distintivi di valore.
Turismo e formazione: due settori chiave per la diffusione dell’XR
Camilla Giacometti, Innovation analyst di NTT Data, ha evidenziato l’efficacia dell’XR nel settore turistico e nella formazione. Ricostruzioni immersive di luoghi storici inaccessibili, come la Torre Gregoriana nei Giardini Vaticani, offrono esperienze esclusive e inclusive. Nel training industriale, invece, l’XR consente esercitazioni su procedure ad alto rischio in ambienti virtuali sicuri e realistici, migliorando la preparazione degli operatori.
Formazione personalizzata e democratizzazione della conoscenza
Luigi Gangitano, General manager di Fadpro, ha sottolineato l’efficacia dell’XR nella formazione, sia per contenuti standardizzati che personalizzati. Le aziende mostrano crescente interesse nella creazione di training center virtuali, evitando trasferte costose e ottimizzando l’apprendimento. Interessante anche il progetto nel metaverso all’interno di Minecraft, pensato per educare i giovani ai temi della sostenibilità, dimostrando il potenziale di queste tecnologie anche in contesti educativi informali.
Integrazione tecnologica: AI, Digital Twin e feedback aptico
Adriana Carotenuto di Engineering Ingegneria Informatica ha illustrato tre direzioni di integrazione per l’XR:
- l’intelligenza artificiale, che rende gli ambienti virtuali reattivi e intelligenti;
- il Digital Twin, che consente un’interazione real-time tra asset fisici e loro gemelli digitali;
- le tecnologie aptiche, che introducono un feedback tattile nell’esperienza immersiva.
Ambiti di applicazione? Dal manufacturing alla sanità, dove visori XR supportano interventi d’emergenza grazie al collegamento con operatori esperti.
AI e XR: verso mondi virtuali intelligenti e personalizzati
L’intelligenza artificiale potenzia significativamente l’XR, specialmente nella formazione. Secondo Gangitano, strumenti di AI generativa integrati negli ambienti immersivi migliorano l’interazione e l’adattabilità del contenuto. Giacometti ha approfondito il concetto di digital human: entità virtuali conversazionali, utilizzabili come guide turistiche o tutor aziendali. Queste figure possono accedere a fonti certificate e rispondere in modo personalizzato, unendo il potere del linguaggio naturale con l’immersione tridimensionale.
Le sfide: cultura, standardizzazione e usabilità
Nonostante il grande potenziale, il mercato dell’XR deve ancora superare diverse barriere. Adriana Carotenuto ha citato la necessità di una maggiore cultura dell’esperienza XR, che va provata direttamente per coglierne il valore. A frenare lo sviluppo contribuiscono anche la frammentazione tecnologica e la mancanza di competenze specifiche per lo sviluppo di interfacce 3D. Cristian Colonna ha poi evidenziato le criticità hardware e di accettazione sociale, ma ha anche riconosciuto l’importanza di Apple nel rendere il design dei visori più appealing e aprire la strada a una futura diffusione su larga scala.
In attesa della “killer application”
Per raggiungere il vero mass market, manca ancora una “killer app”: un’applicazione XR imprescindibile come lo sono diventate WhatsApp o Google Maps per gli smartphone. Quando questa arriverà, con l’evoluzione dell’hardware e l’integrazione di AI sempre più avanzate, l’XR potrebbe diventare uno strumento di uso quotidiano, trasformando radicalmente il modo in cui apprendiamo, lavoriamo, interagiamo e viviamo il mondo.
Interventi raccolti nel corso del convegno dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse del 4 aprile 2025
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