sul tavolo aiuti per 630 milioni


Oggi il confronto al Mimit per fare il punto sulla crisi della industry. Sul tavolo un pacchetto di aiuti e diverse proposte come il rinnovo gratuito delle frequenze, i voucher per la fibra e le PMI, la designazione delle telco come energivore. Urso, ‘risolti problemi annosi, ora piano di sviluppo’.

Tavolo nazionale, oggi, per il settore delle telecomunicazioni. Un incontro richiesto da tempo da parte dei sindacati per il rinnovo del CCNL scaduto da due anni e per fare il punto sul grave stato di crisi della industry. L’incontro è stato convocato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, d’intesa con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, alla presenza delle organizzazioni sindacali del mondo delle telecomunicazioni (Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcm-Uil e Ugl telecomunicazioni) e delle associazioni di categoria Asstel.

Poste non è la panacea di tutti i mali

Quel che è certo è che il rinnovato fermento intorno al settore, suscitato dall’ingresso di Poste in Tim come primo azionista al posto di Vivendi, è soltanto un primo passo per la ripresa di un settore in crisi profonda.

Il Governo comincia a muoversi

Dopo lunga attesa, quindi, il governo inizia a muovere i primi passi per affrontare la crisi del settore delle telecomunicazioni. L’attivismo del Governo in materia di Tlc con il via libera allo scorporo della rete Tim è soltanto un primo passo per accompagnare un processo di consolidamento che sembra sempre più inevitabile. Il tutto, al netto di un muro contro muro fra Fibercop e Open Fiber che rende il clima molto teso sul fronte della rimodulazione degli obiettivi del PNRR per un Piano Italia 1 Giga ancora in alto mare.

A questo proposito, resta da capire se il Piano Italia 1 Giga verrà o meno modificato.

Tlc: Urso, ‘risolti problemi annosi, ora piano di sviluppo’

“Le nuove tecnologie impongono un settore delle telecomunicazioni solido, competitivo e inclusivo. In questa prima parte della legislatura abbiamo risolto problemi annosi: ora è necessario intervenire con un piano di sviluppo per rilanciare un comparto strategico per il Paese”. Ad affermarlo, secondo quanto si apprende, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aprendo i lavori del tavolo sulle Tlc in corso al Mimit.

“Pensiamo alla questione Tim – ha aggiunto Urso – e alla nascita di Fibercop, allo sblocco di Open Fiber, ai passi in avanti sul tema dei call center, con il progetto innovativo di Abramo sulla digitalizzazione, che stiamo per replicare anche per la vertenza Callmat. Pensiamo poi all’innalzamento dei limiti elettromagnetici, per il quale mi sono battuto in prima persona: un provvedimento che, dopo vent’anni, avvicina l’Italia agli standard europei, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo sul territorio della tecnologia 5G”.

“Ora avvieremo la seconda fase con interventi concreti per accompagnare il settore delle Tlc verso la piena competitività”, ha concluso il ministro.

Pacchetto di 630 milioni di euro di aiuti

Oggi ci sarà un confronto con il ministero del Made in Italy e quello del lavoro, con le rappresentanze delle imprese e i sindacati. Sul tavolo il governo secondo diverse voci dovrebbe mettere un pacchetto di aiuti da 630 milioni, oltre al ritorno di alcune misure, come i piani di espansione, per gestire eventuali esuberi. I 630 milioni sono risorse che arriveranno dai fondi di coesione e, secondo quanto emerge, dovrebbero essere utilizzati in primo luogo per finanziare dei voucher fino a 200 euro per portare la fibra nelle case delle famiglie.

Voucher per le aziende e per i cittadini per il take up della fibra

Lo strumento dei voucher per finanziare il take up della fibra è stato richiesto da tempo da parte delle aziende. Il bonus, a quanto pare, servirà a coprire almeno in parte i costi dei lavori per la risalita verticale dei cavi negli edifici. Per le piccole e medie imprese, invece, arriveranno fondi per acquistare servizi di cloud e di cybersecurity. Mentre per le grandi imprese gli incentivi riguarderanno i contratti di programma.

Misure per il Ministero del Lavoro

Dal lato del Ministero del Lavoro, invece, sono in discussione altre misure. A partire dall’applicazione ai lavoratori del settore dei call center del contratto delle tlc. Ma la parte più rilevante riguarderà i fondi per gestire eventuali esuberi nel settore. Si sta studiando un travaso delle risorse del fondo di integrazione salariale, al fondo di solidarietà di settore. Si sta valutando anche di rimettere in campo lo strumento del contratto di espansione, che permette il prepensionamento fino a cinque anni prima dei lavoratori, bilanciato da nuove assunzioni. Basterà tutto questo?

Rinnovo frequenze gratis?

In realtà il settore è in profonda crisi. Le imprese chiedono di più. A partire, sul modello tedesco, da uno sconto se non un azzeramento sul rinnovo delle frequenze in scadenza nel 2029. L’ultima asta ha comportato un esborso di 6,5 miliardi, ritenuti da più parti l’origine di gran parte dei problemi finanziari delle telco, visto che il Roi del 5G si fa attendere.

L’Agcom ha appena concluso una consultazione sul rinnovo delle licenze d’uso delle frequenze e si attendono i risultati.

C’è poi l’annosa questione della designazione delle telco come energivore, con tutti i vantaggi connessi. La richiesta è sul tavolo. Il ruolo del satellite (leggi Starlink) dal punto di vista della Difesa, ma anche dello spettro radio, in questo panorama già di per sé complesso non è certo secondario.

Intanto nel governo sono iniziate le prime interlocuzioni con il Mef.

Tavolo Tlc, Uilcom-Uil:

“Si è finalmente fatta chiarezza sul contratto di riferimento per il settore delle telecomunicazioni”.È quanto dichiarato dalla Segretaria Confederale UIL, Vera Buonomo, e dal Segretario Generale della UILCOM, Salvo Ugliarolo, al termine dell’incontro odierno presso il tavolo delle telecomunicazioni al MIMIT.

Piano da 629 milioni illustrato da Urso

Nel corso dell’incontro, il Ministro Urso ha illustrato un piano da 629 milioni di euro destinato a sostenere cittadini e imprese e a rilanciare un settore in forte difficoltà. Come UIL accogliamo con attenzione l’annuncio, ma le risorse da sole non bastano. Servono trasparenza, visione industriale e concretezza. Questi fondi devono andare solo alle aziende che rispettano la condizionalità sociale, che non delocalizzano, che non licenziano e che applicano il contratto collettivo nazionale sottoscritto dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative.

Importante che il contratto collettivo nazionale di riferimento per il settore TLC sua quello sottoscritto da CGIL, CISL, UIL e UGL, come dichiarato dalla ministra Calderone. Una presa di posizione netta che segna un punto fermo in un contesto in cui, troppo spesso, si tenta di aggirare la contrattazione nazionale attraverso contratti pirata.

Non solo si ristabilisce chiarezza e trasparenza nel settore, ma si pongono anche le basi per affrontare una priorità non più rinviabile: il rinnovo del contratto nazionale, fermo da oltre due anni e mezzo.

Basta scorciatoie, basta dumping contrattuale.
Serve una contrattazione fondata su rappresentanza reale e certificata. I lavoratori delle TLC non possono più essere messi in concorrenza con contratti di comodo: meritano un contratto giusto, un rinnovo vero e risposte concrete– concludono i Segretari.

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